domenica 13 dicembre 2009

all'inizio di questo blog

Era da qualche mese che avevo voglia di aprire un blog che fosse uno spazio di riflessione collettiva sulle nuove identità.
Io parto da due esperienze parallele: faccio parte di una coppia mista e sono molti anni che lavoro e vivo insieme a persone che provengono da paesi, culture, contesti diversi dal mio e che qui, dove vivo io, hanno dato vita a forme di comunità e ad ambienti cuturali del tutto nuovi.
Nuovi per me.
Nuovi per la società italiana.

Mi occupo di immigrazione da quasi tredici anni.
Principalmente ho lavorato alla strutturazione di progetti di servizio agli immigrati (servizio legale e di consulenza burocratica, formazioni, promozione dell'associzionismo e della consapevolezza migrante) perchè attraverso questi si costruissero luoghi di incontro e di scambio.
Mi occupo di immigrazione perchè il diritto di un immigrato ad una vita dignitosa, oggi e da sempre, è anche il mio diritto a vivere in una società giusta.
Oggi, politicamente, la strutturazione di progetti di servizio non mi basta più.
L'immigrazione negli anni si è modificata, è cambiata la società italiana e sono cambiata io.
E oggi credo che la politica passi per una visione di respiro più ampio: gli immigrati non sono più una massa indistinta di persone senza diritto a permanere, ma sono sempre di più singole persone, portatrici di singole specificità, singole persone con cui posso condividere un pezzo di lotta.
La politica non si fa più solo per gli immigrati, ma finalmente si fa anche con gli immigrati, e non solamente su quanto riguarda strettamente “l'immigrazione”: si fa su sul diritto di voto, sulla cittadinanza, ma anche sulla casa e sul lavoro, sull'ambiente, sul consumo, sulla salute, sul genere, sul diritto ad esercitare liberamente la propria fede religiosa e le proprie tradizioni.
Faccio parte del movimento Primo Marzo e professionalmente proseguo nella mia attività di consulenza sulla legge e sui fenomeni legati all'immigrazione.
E ho aperto questo blog.

Questo è ciò da cui parto io, ma ciascuno di noi, da qualunque ambiente culturale provenga, oggi ha a che fare, anche solo indirettamente, con chi viene da altri paesi: nessuno può ritenersi estraneo a questa società che si sta modificando.
Si formano coppie miste, nascono bambini misti, si hanno compagni di scuola, di università, colleghi di lavoro immigrati di prima o seconda generazione, si è datori di lavoro o dipendenti, di cittadini provenienti da altri paesi, ci si occupa di loro se si trovano in difficoltà oppure loro si occupano delle nostre difficoltà, si costruiscono insieme progetti di volontariato, di cooperazione internazionale, sviluppo di impresa qui o all'estero, movimenti politici e correnti partitiche.
Vorrei parlarne, dare uno sguardo di insieme, contribuire a costruire una società consapevole dei passaggi storici che sta vivendo.
Per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti” diceva qualcuno che aveva parole molto migliori delle mie.

Vorrei che questo blog fosse uno spazio di riflessione collettiva, vorrei tanto riuscire a sfatare alcuni dei più comuni pregiudizi!, vorrei che ci fosse posto sia per le storie personali sia per le analisi e i commenti, liberamente espressi da ciascuno secondo la sua idea di costruzione di una società mista.
Quindi vi invito a commentare, ma anche, se volete, a mandarmi articoli (email nenenabou(at)gmail(dot)com) che sarò felice di pubblicare.

CRISTINA SEBASTIANI

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