stamattina Momo appena sveglio invece della felpa ha voluto mettere sopra al pigiama un vestitino di cotone che da qualche giorno gira per casa - un'amichetta l'ha dimenticato da noi in montagna e l'abbiamo da poco recuperato.
al momento di cambiarsi per andare all'asilo ha chiesto di tenerlo.
anche ieri mattina l'aveva messo, ma in una tranquilla e pigra domenica sembrava solo di giocare ai travestimenti (con la differenza che quando gioca ai travestimenti lo dice chiaramente).
non aveva mai chiesto di mettere un certo vestito: le sue uniche richieste per l'asilo riguardavano finora i giochi da portare con sè.
non ho commentato, non commento mai le sue scelte mattutine e dunque non volevo sottolineare questa.
ho ottenuto che lo infilasse sopra i pantaloni, oggi piove e fa freddo.
non gli ho preannunciato possibili prese in giro o stranezze da parte dei compagni (se ci saranno le affronteremo, ma se per miracolo non ci fossero inutile allarmarlo in anticipo): l'unico strumento che gli ho dato è stata una foto del matrimonio in cui il suo papà aveva un bellissimo vestito giallo sopra i pantaloni uguali, e se l'è portata a scuola - mi è chiarissimo che un vestito "da ballerina" come lo chiama lui, non è un gran bubu e mi pare sia chiaro anche a lui, ma mi serviva una possibile risposta veloce ad un eventuale attacco.
la maestra sulle prime era un po' perplessa, ma gli ha detto subito che era molto elegante.
per il resto non ci sono stati molti sguardi.
appena si è allontanato, con la maestra abbiamo concordato che se lo prenderanno in giro c'è la foto del papà per una prima spiegazione (e mi piace molto l'idea di questo scudo spaziale amorevole e giallo) e che comunque lei è lì pronta a dire che non c'è niente di male a vestirsi come ognuno ritene meglio.
l'ho salutato come sempre, mi sono messa in macchina e ho pianto per mezz'ora terrorizzata da quello che potrebbero fargli e mentre frignavo e guidavo sono pure andata addosso a uno (per fortuna poca cosa).
sono spaventata, sì.
ma sono anche molto fiera di questo bimbo che esprime con estrema naturalezza quello che sente e desidera, e che oggi non si è negato un piacere.
la sperimentazione di genere a tre anni è una bella fase, di curiosità e scoperte: cerco di dargli la libertà di fare esperienza, consapevole che non sarà una gonna a determinare il suo orientamento sessuale - oggi lui impara che la mamma lo sosterrà in ogni sua scelta, anche se saranno scelte difficili; e impara che ogni scelta ha delle conseguenze, che le conseguenze possono essere belle o brutte e che la libertà consiste nell'affrontarle.
adesso ho tutta la giornata, tra i mille impegni, per prepararmi a reagire con la più attenta misura, stasera, alla sua giornata: niente di che, se sarà stata niente di che, partecipe se sarà stata difficile, allegra se tornerà a casa allegro.
ho deciso di non proteggerlo: se è un piccolo gesto, questo della gonna, allora perchè ho il cuore così gonfio?
3 commenti:
Io sono sicura che ci sono tantissimi maschietti che adorano il rosa, i fermagli colorati e le magliette luccicanti che usano le loro compagnette ma non hanno il coraggio di dirlo perche gia all aislo fanno le differenze.
Hai fatto benissimo a non dire nulla perche e' troppo piccolo, brava, sei una grande
a sto punto vogliamo vedere anche il vestito del papà :-)
Hai fatto benissimo! E sei stata molto coraggiosa a farlo: io ho sempre messo lo smalto a mio figlio se me lo chiedeva (vedendo che lo mettevo io) e c'è anche andato a scuola, ma le altre mamme della sua classe m hanno esplicitamente detto che, quando i loro figli glielo chiedono, loro non lo fanno "perché è da femmina". E mi sembra tremendo negare a tuo figlio una cosa che vuole (e che vuole tra l'altro per essere più simile a te!) solo per rispettare stereotipi di genere... :-(
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