mercoledì 23 giugno 2010

quellichefingonochevadatuttobenequandoinrealtàvatuttomale.


Io sono felice.
Ma pare che non sia di moda.
Soprattutto se hai sposato un africano.
Sei pazza?? felice?! o stai fingendo, o sei così idiota da non accorgertene!
Va bene sposati se proprio ci tieni ma abbi il buon gusto di non dirlo troppo ad alta voce o almeno di non dire che sei felice perchè quello no! quello non è ammissibile.
Anzi, sìì fiera del dramma della tua vita dell’idiozia di aver sposato un esotico cavernicolo sentiti coraggiosa anticonformista anche di sinistra se vuoi! ma non felice...
La mia vita non è uno spasso niente cuoricini e nuvolette niente sesso sfrenato più volte al giorno niente rose sul cuscino al risveglio né pelouches ammiccanti sul cruscotto fotografie sul desktop sms traboccanti di passione regali favolosi....
Ebbene, no.
Ma, cazzo! sono felice.
E non sono felice per-il-momento sapendo che prima o poi passerà, non sono felice così per dire, non sono felice come un’idiota, sono felice e basta

E sono anche stressata e preoccupata piena di ansie e relativa insonnia, perchè ho aperto un’attività mia e devo farla funzionare al meglio mettendo insieme la necessità di guadagnare con l’etica e la politica e l’impegno a cui non voglio rinunciare. E l’insonnia mi viene anche a pensare ai miei clienti e ai loro problemi da romanzo.
E a volte me ne sto ore a fumare di notte fuori sul balcone e pensare a mio marito lontano e alla fatica immane che sta sopportando laggiù per costruire una vita per sé e per noi due.
Oppure me ne sto ore a fissare la parete di fronte al divano perchè ci sono possibilità (né remote né assolute) che io non possa avere un bambino e mi chiedo come farò, se dovrò farlo, a riprogrammare la mia vita solo in funzione di me stessa proprio ora che sono finalmente arrivata con la maturità ad avermi piuttosto a noia.
E ho una casa da mandare avanti, con un marito in arrivo e due coinquilini da gestire: spesa, pulizie, spazi condivisi senza starsi addosso e senza ignorarsi facendo i salti mortali la mattina per non svegliare tutti e la sera per dormire nonostante la vita altrui.
E ho un colf da assumere senza litigare troppo con i poliziotti che di volta in volta e sempre per motivi diversi cercano di mettermi i bastoni tra le ruote, per il puro gusto di dimostrare di avere un briciolo di potere.

Sono felice ma, come dicevo, non idiota.

E quindi sono anche triste, a volte.
A volte combatto con la tentazione di una depressione da stress che mi lascia le ossa rotte e poca voglia di vivere per molte ore.
Litigo con mio marito e mi sento sprofondare in un buco nero senza fine.
Mi mancano la mia amica emigrata a Londra e quell’altra mangiata dal lavoro a Guediawaye e il mio amico troppo impegnato per avere il tempo per le nostre chiacchiere settimanali nella sua cucina lunga e stretta e quell’altro felicemente installato a Leiden la cui acutezza politica e umana sono un vuoto costante nella mia giornata.
Un brutto anno di lavoro ancora lascia strascichi difficili da sostenere e da giustificare e strappi faticosi da ricostruire.

Eppure sono felice.
Perchè mi sono sposata e ho accanto a me il compagno che ho sempre cercato e gli ho fatto spazio nella mia vita senza spaventarmi.
Perchè sono stata così brava da acchiapparlo.
Perchè lui è esattamente lui.
Perchè ho trovato energia e risorse per guardarmi dentro, rivoltarmi come un calzino, fare delle scelte e uscirne pronta a dedicarmi e me al mio lavoro e a un marito.
Perchè il dolore della perdita del mio lavoro di sempre e di una parte della mia identità non mi ha schiacciata.
Perchè anche se i miei amici sono lontani nei momenti importanti prendono un aereo e vengono a festeggiare con me, e so che lo farebbero anche se ci fosse da piangere insieme a me.

Sono felice.
Perchè ho messo in campo le risorse che ho, che sono le mie, poche, misere, banali, niente di che, ma le mie – e ho preso la strada che volevo prendere - la mia.

E mi disturba dovermene vergognare perchè se-sposi-un-senegalese-non-vedrai-altro-che-lacrime-e-sangue-e-se-non-lo-ammetti-sei-una -falsa-e-bugiarda!
Mi disturbano i pregiudizi, e questo è uno di quelli.
La smettiamo?

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Come sei felice e sto con te nella tua felicità. E' un grande sentimento che uno sente dentro di se, ti fa essere gioiosa anche quando tutto intorno a se è triste. E' una escalation che si esprime anche di fronte al dolore (ma quello degli altri!). Tu sei felice, lo puoi solo dire e non ce la fai neanche a trasmettere il tuo grado di felicità agli altri.
Pero sappi anche che gli altri sanno vedere chi non è felice. A differenza solo che non sono certi di quella infelecità notata e il grado di sofferenza. Notare questa infelecità, malgrado che l'altro ti sottoscrive che tutto vada bene tradusce anche lo stato ultimo della sofferenza. Da lì, non occorre piu sfingere, ma svegliarsi e fermarsi prima di toccare il fondo.
Quindi l'idiozia non è mai presente. Viene dopo, quando ci accorgiamo che quello che era felecità era solo sofferenza, solo tristezza, solo l'albero che nasconde la foresta. Uno che è felice non può essere idiota perchè non ha i canoni che permettono di vedere l'idiozia.
Comunque, sappi come già espresso, tu sei brava e fortunata. Questo non è poco.
Didier

cristina sebastiani ha detto...

didier, ti capisco, parlare di felicità è un po' come fare pipì in piazza del Duomo.
siamo così abituati a esibire e vedere esibito il dolore che la gioia da anche un po' fastidio.

io però non ho niente contro chi è infelice.
c'è un momento per parlare dei dolori e un momento per parlare delle gioie, tutto qui.

cristina sebastiani ha detto...

in ogni caso, l'argomento di questo post, non è tanto la felicità in sè o la mia personale felicità, ma il diritto ad essere felici nonostante si abbia una relazione con una africano (o se lo leggi con altri occhi, il diritto ad essere felici nonostante si abbia per moglie una donna europea): l'argomento è il pregiudizio.

Maritè Kabutakapua ha detto...

Carissima, a me capita spesso, io sono di origini congolese, ma sono nata a roma, dove vivo e lavoro, il mio ragazzo è italiano (come me), solo che è " bianco" se vogliamo usare questo termine....la prima volta che i colleghi di mio suocero mi hanno vista, gli hanno detto: " tua nuora è bellissima, maaaaaaa...tutto bene?" ^_^ la cosa mi ha fatto ...sorridere, " perkè dovrebbe andar male?" si la gente pensa che la diversità sia un ostacolo ad una coppia...invece io penso, che se la coppia è saggia, solida umile e si ama veramente, la diversità è solo un incentivo a stare insieme....sono 3 anni che stò con il mio fidanzato ed ora lui è un pò più Congolese ed io un pò più Napoletana ed è bellissimo!

Mariangela Miceli ha detto...

Un articolo stupendo. A volte ci si dimentica di un po' di cose. Ci si dimentica che la coppia è fatta di due persone e che ognuna di queste ha una vita anche al di fuori della coppia: stress per lavoro famiglia casa amici. Bisogna sapersi stare accanto. E poi ci si dimentica che anche le coppie, come dire, "non miste" sono fatte di due teste che ...devono confrontarsi e andare d'accordo. Credersi "uguali" è un errore, e forse le coppie miste sono più forti per questo, perché già in partenza ci si ascolta di più, si è aperti al confronto e al dialogo. La mia storia dura da quattro anni e sono felicissima, ma in un momento di crisi - che, diamine, è fisiologico, normale, può accadere - mi sono accorta che le mie più care amiche, tranne un paio, non avrebbero scommesso un soldo su noi due. Dall'inizio. Morale della fovola: adesso sono un po' più sveglia, ma anche più felice, perché io su noi due un soldino lo scommetterei!

Anonimo ha detto...

Per quanto possa valere io adoro sentirti dire che sei felice, sapere che sei felice... Per quanto possa valere il mio consiglio, non sporcare la felicità di cui Dio ti fa dono pensando a ciò che gli altri pensano della tua felciità... perchè la vita non è altro che un'accozzaglia di situazioni, sentimenti,gesti, colori, giornate,ore e minuti... in cui di tanto in tanto fanno capolino meravigliosi, unici, improvvisi lampi di infinita gioia. Ed è un vero peccato non permettere a noi stessi di gustare fino in fondo la libertà di un sorriso dell'anima distogliendo la propria attenzione da questo generoso regalo, da questo stato dell'essere.
Ogni tua scelta è una scelta felice se ti fa felice. Non esiste scelta che a priori si possa considerare errata o fortunata... Per il resto fregatene e semplicemente vivi. Sii felice o piangi rendendo conto solo a te stessa.

Anonimo ha detto...

ups non ho firmato...stellina! ;)

cristina sebastiani ha detto...

stella stellina, grazie per il sostegno.
il tuo consiglio vale molto e per quanto possa valere il mio esempio, io già me ne frego abbastanza di quello che pensano gli altri.
ma ci ho messo tempo (e anche sostegno di persone come te) e esperienza per saper distinguere i miei sentimenti semplici da quello che mi veniva da fuori e so che succede a molte altre persone che comunque soffrono e faticano perchè si ritrovano a combattere contro famiglie e amici diffidenti.
vorrei che potessero trarre forza, dalle mie righe e dalle tue e da quelle di maritè e di mariangela e di chiunque ci sia passato attraverso e ne sia uscito più forte.

a me è servito, a suo tempo.
grazie per quello che hai scritto, per me e per chiunque ti legga.

Anonimo ha detto...

Capisco bene ciò che vuoi dire. E' frustrante sentirsi coppia di serie C...perchè questo è come ci fanno sentire in molti. Fa male sopratutto quando questa indecorosa considerazione non ci arriva da dementi col fazzolettino verde nella giacca, ma da chi chi sta più vicino. E fa male. E allora si arriva a non giustificare più questo atteggiamento, nemmeno pensando che nasca da una sorta di buona fede... non esiste buona fede nell'ignoranza e nella diffidenza.
Beh... per quel poco che può valere... a chiunque legga e si immedesimi in questa condizione... o ci si soffre disperdendo le proprie energie, o ci si fortifica in qualche modo aggrappandosi al pensiero che non esistono coppie ma solo sciocchi giudici di serie C.
Un abbraccio. Stellina

Anonimo ha detto...

Mi piace molto quello che hai scritto, Cristina: e anche se la mia esperienza di coppia mista si è conclusa male, ed anche se ora sono molto più disillusa sulla riuscita di relazioni d'amore tra italiane e senegalesi (nello specifico), penso che in fondo sì, è vero, le difficoltà per una coppia mista sono sicuramente maggiori che per un'altra coppia, ma molto dipende dalle singole persone, e ci possono essere coppie miste che funzionano :-) e comunque la ricerca della felicità (oddio, è anche il titolo di un film mi pare?!) penso sia sempre da mettere davanti a tutto, a quello che dicono gli altri, alle fatiche, alle paure...In bocca al lupo, Cri
monica/monique