lunedì 3 giugno 2013

coppie miste#3 -sara e balla

una coppia è stata da me per alcune settimane
una bella coppia, piena di energia
stanno insieme da qualche mese, pensano a sposarsi
lui senegalese, lei italiana
trentacinque anni, abbastanza da avere qualche esperienza alle spalle e qualche scoglio da superare
hanno freni buoni, che li hanno portati da me con il desiderio di mettersi a confronto su cose pratiche

detto così suona molto razionale, ma vorrei essere precisa: in effetti loro hanno chiesto a me di essere quel cubo di razionalità che a volte nello stravolgimento del primo amore scivola via e che loro non sentivano di avere
e allora siamo stati qua, nel mio studio, settimana dopo settimana, a dipanare poco alla volta le aspettative di ciascuno.
casa, figli, bollette, vecchiaia: spesso se ne parla solo quando i sogni più sfrenati hanno già preso la loro personalissima strada, e allora può essere difficile convincerli a farsi un pochino da parte.

è venuto fuori che non tutto coincideva.
che la teoria non era la concretezza del quotidiano.
moltissime cose le davano entrambi per scontate: sono stati i piccoli esempi concreti, le richieste di confrontarsi su cose precise, ad accenderli

Sara ha una famiglia piuttosto unita, due fratelli sposati e cinque nipoti, due nonne, il papà e una zia: questo nucleo famigliare vive nel pavese, abbastanza vicini gli uni agli altri e si aspetta che la nuova famiglia formata da Balla e Sara cerchi casa vicino a loro, in campagna: si aspettano che la partecipazione a pranzi domenicali, feste comandate, vacanze e ricorrenze sia assidua, come è sempre stato.
Sara ci terrebbe o è abituata a tenerci.
Balla storce un po' il naso, per carattere, per abitudine, questa cosa degli interminabili pranzi famigliari lo mette un po' in crisi: lui vorrebbe mangiare in fretta, ringraziare, alzarsi e andarsene e invece deve starsene lì per ore. Pensava che sposandosi avrebbe potuto continuare a fare presenza sporadica, viene fuori che Sara dà per scontato che lui si inserisca in famiglia a tutti gli effetti.
però vogliono restare a vivere a Milano, questo aiuterà

Balla è ballerino e percussionista, fa l'operaio interinale, lavora solo alcuni mesi all'anno e dà lezioni di djembe e sabar nel fine settimana.
Per lui è piuttosto normale andare e venire da casa senza chiedere permesso, senza avvisare, così fan tutti, in Senegal: ha imparato a dire a Sara quali sono i suoi programmi, quando può, perchè lei vi si adeguasse o lo seguisse a qualche concerto, o si organizzasse altrimenti e così hanno raggiunto un equilibrio.

scontato, invece, dire che ciascuno deve partecipare alle spese di casa, scontato, e invadente parlarne.
ci sono state alcune resistenze sull'argomento
ma sugli esempi molte cose non coincidevano: Sara ragiona per buste paga e conti correnti, bilancio famigliare e soldi risparmiati; Balla non programma nulla, spende quello che ha, non sa quanti soldi spende al mese nè quanti gliene servono e ha da pensare, in parte, anche alla famiglia senegalese.
Balla ha proposto che sia Sara a gestire tutto, il denaro di entrambi, affidandosi a lei, anche per le sue faccende personali.
Sara teme che questo ruolo, un po' fuori dal suo immaginario, possa essere terreno di scontro se lei e suo marito non si troveranno d'accordo sulle spese da fare, ma è disposta a provare.

sicuramente Balla ha un'idea della sua donna che coincide solo in parte con quello che Sara è
e che attinge moltissimo al fiume di silenzi riverenti e di forza sotterranea in cui è cresciuto.
e a sua volta Sara immagina un uomo un po' come suo padre, quadrato e determinato, pronto a farsi carico della sua bambina, ma allo stesso tempo desidera per sè un ruolo più adulto e più attivo ed è attratta dalla creatività di Balla e anche dalla sua imprevedibilità.
Balla a volte si irrigidisce, quando Sara si fa troppo insistente, quando Sara non è mite: Sara però è cresciuta in ruoli femminili e maschili codificati e vi si adegua quando è il momento e se non la sente una richiesta troppo frequente.
Balla ama la Sara indipendente e la Sara che ha successo al lavoro e successo sociale, e la gratifica dicendoglielo.
Ci sono buoni semi in questa coppia.

sono state settimane intense, belle
anche per me
hanno pianto e hanno litigato, si sono scusati e hanno ragionato, hanno trovato qualche compromesso e hanno capito quanto sia difficile e laborioso fare parte di una coppia mista.
hanno deciso di volersi abbastanza bene per affontare questo lavoro.
hanno imparato quali differenze sono culturali e quali appartengono a ogni coppia sulla terra.
hanno imparato che possono parlarsi quasi di tutto.
è stato bello entrare per qualche tempo nel loro cerchio.



My Stick Family from WiddlyTinks.com

2 commenti:

Laura ha detto...

Ti leggo regolarmente, di solito in silenzio. Ho divorato tutto il tuo blog negli ultimi mesi, e oggi ti ringrazio direttamente perché sento il bisogno di farlo.

Da un anno e mezzo faccio parte anch'io di una coppia mista, sono italiana e il mio fidanzato viene dall'Egitto, ho passato mesi e mesi (e ancora succede troppo spesso) a sentirmi dire che non potrà mai funzionare, che le differenze culturali sono troppe, che dovrei rinunciare da subito, e altri mesi e mesi a leggere su internet testimonianze di coppie miste scoppiate, di baratri incolmabili, di sentimenti mai bastati.

In mezzo a tutte queste storie tragiche leggerti è rasserenante, perché non cerchi di indorare la pillola ma al tempo stesso dai agli sforzi dei singoli di far funzionare le cose il risalto che secondo me meritano. In fondo ogni coppia ha dei contrasti, ogni persona è diversa, quante coppie non miste si dividono eppure di questo a una coppia mista nessuno parla mai, come se essere dello stesso colore bastasse a rendere tutto semplice.

Ti ringrazio perché il tuo lavoro, la tua testimonianza, mi aiutano a tirare il fiato quando sento il peso delle opinioni altrui, che ogni tanto condizionano anche la mia fino a farmi pensare che davvero "non si può". E invece sto ancora qui a provarci ed ogni giorno finora ne è valso la pena più del precedente.

cristina sebastiani ha detto...

cara laura,
grazie davvero per avermi scritto!
mi fa talmente piacere!
perchè anche a me, spesso capita di sentire che, bè, questo lavoro, questo progetto, a cosa servono? in fondo una coppia mista è solo una coppia come le altre...
ma no, se c'è qualcuno che mi legge e qualcuno che mi scrive, significa che è proprio vero, che le coppie miste hanno bisogno a volte di uno spazio a loro dedicato, perchè sono coppie con una specificità e sono coppie vittime di molti pregiudizi e allora non possiamo trattarle come tutte le altre senza aggiungere una piccola attenzione tutta particolare alla specificità.
se tu mi leggi vuol dire che è vero.
grazie!