Era da qualche mese che avevo voglia di aprire un blog che fosse uno spazio di riflessione collettiva sulle nuove identità.
Io
parto da due esperienze parallele: faccio parte di una coppia mista e
sono molti anni che lavoro e vivo insieme a persone che provengono da
paesi, culture, contesti diversi dal mio e che qui, dove vivo io, hanno
dato vita a forme di comunità e ad ambienti cuturali del tutto nuovi.
Nuovi per me.
Nuovi per la società italiana.
Mi occupo di immigrazione da quasi tredici anni.
Principalmente
ho lavorato alla strutturazione di progetti di servizio agli immigrati
(servizio legale e di consulenza burocratica, formazioni, promozione
dell'associzionismo e della consapevolezza migrante) perchè attraverso
questi si costruissero luoghi di incontro e di scambio.
Mi
occupo di immigrazione perchè il diritto di un immigrato ad una vita
dignitosa, oggi e da sempre, è anche il mio diritto a vivere in una
società giusta.
Oggi, politicamente, la strutturazione di progetti di servizio non mi basta più.
L'immigrazione negli anni si è modificata, è cambiata la società italiana e sono cambiata io.
E
oggi credo che la politica passi per una visione di respiro più ampio:
gli immigrati non sono più una massa indistinta di persone senza diritto
a permanere, ma sono sempre di più singole persone, portatrici di
singole specificità, singole persone con cui posso condividere un pezzo
di lotta.
La politica non si fa più solo per gli immigrati, ma finalmente si fa anche con
gli immigrati, e non solamente su quanto riguarda strettamente
“l'immigrazione”: si fa su sul diritto di voto, sulla cittadinanza, ma
anche sulla casa e sul lavoro, sull'ambiente, sul consumo, sulla salute,
sul genere, sul diritto ad esercitare liberamente la propria fede
religiosa e le proprie tradizioni.
Faccio
parte del movimento Primo Marzo e professionalmente proseguo nella mia
attività di consulenza sulla legge e sui fenomeni legati
all'immigrazione.
E ho aperto questo blog.
Questo
è ciò da cui parto io, ma ciascuno di noi, da qualunque ambiente
culturale provenga, oggi ha a che fare, anche solo indirettamente, con
chi viene da altri paesi: nessuno può ritenersi estraneo a questa
società che si sta modificando.
Si
formano coppie miste, nascono bambini misti, si hanno compagni di
scuola, di università, colleghi di lavoro immigrati di prima o seconda
generazione, si è datori di lavoro o dipendenti, di cittadini
provenienti da altri paesi, ci si occupa di loro se si trovano in
difficoltà oppure loro si occupano delle nostre difficoltà, si
costruiscono insieme progetti di volontariato, di cooperazione
internazionale, sviluppo di impresa qui o all'estero, movimenti politici
e correnti partitiche.
Vorrei
parlarne, dare uno sguardo di insieme, contribuire a costruire una
società consapevole dei passaggi storici che sta vivendo.
“Per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti” diceva qualcuno che aveva parole molto migliori delle mie.
Vorrei che questo blog fosse uno spazio di riflessione collettiva, vorrei tanto riuscire a sfatare alcuni dei più comuni pregiudizi!,
vorrei che ci fosse posto sia per le storie personali sia per le
analisi e i commenti, liberamente espressi da ciascuno secondo la sua
idea di costruzione di una società mista.
Quindi vi invito a commentare, ma anche, se volete, a mandarmi articoli (email nenenabou(at)gmail(dot)com) che sarò felice di pubblicare.
CRISTINA SEBASTIANI
CRISTINA SEBASTIANI
Nessun commento:
Posta un commento