Ho sentito questa favola tra quelle del nuovo spettacolo teatrale della Compagnia Takku Ligey Théâtre del villaggio di Diol Kadd in Senegal, andata in scena a Milano il 22 giugno 2011 al teatro della Cooperativa Olinda all'ex. op Paolo Pini.
Lo spettacolo si chiama "Nessuno può coprire l'ombra", è di Marco Martinelli e Saidou Moussa Ba, con Mor N’Diaye, Moussa Gning, Abdou Lakhat Fall, Mandiaye N’Diaye e la regia è Mandiaye N’Diaye.
E' una favola della tradizione wolof, che ho trascritto a memoria, probabilmente con molte imprecisioni, ma spero, salvandone il senso.
C'era una volta un villaggio dove nessuno parlava perchè la parola non era la cosa migliore per descrivere tutto ciò che ha creato la natura e la sua assoluta perfezione.
In quel villaggio gli uomini e le donne tutti vivevano in pace, assolvevano ai loro compiti e la notte, dopo il tramonto, quando sorgeva la Luna, si fermavano al centro del villaggio e passavano molto tempo nella sua contemplazione: la luna era bianca e pura e nessuna ombra la oscurava, brillava sopra gli alberi, silenziosa e perfetta, e gli abitanti del villaggio la amavanoe ne erano riamati.
Un giorno, un viaggiatore, passando di lì disse "avete visto com'è bianca e pura la luna?" e quella sentendosi osservata e vergognandosi, si fece subito meno luminosa e il suo volto si coprì di quelle macchie che ancora oggi possiamo vedere.
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