lunedì 28 ottobre 2013

coppie miste #4 l'aggressione è la più elementare forma di difesa

proseguo i racconti sul mio lavoro e sulle persone che incontro, mi piace condividerle con voi e credo nella riflessione collettiva silenziosa.

oggi vi parlo di una coppia che si ama, qualunque sia il significato che ognuno dà a questa parola, ma che continua ad accusarsi reciprocamente di non provare alcun affetto.


interesse, debolezza, mancanza di autostima e un fortissimo attaccamento di entrambi alle passate ferite, li porta a non essere in grado di guardarsi nè in realtà di guardarmi cioè di ascoltare un punto di vista esterno e freddo sulle loro tremende accuse.

lorenza ha 27 anni, un lavoro tranquillo (che di questi tempi vale oro), in una grande libreria:  il lavoro è impegnativo e senza orari, e l'appassiona.
lorenza è una donna fortunata, indipendente e con un carattere autonomo, ha molti amici e una famiglia moderatamente affettuosa.
tarek ha 30 anni, è arrivato dal marocco sette anni fa, ha cominciato come operaio edile ma poi piano piano ha iniziato un'attività autonoma di ristrutturazioni che oggi è un po' in crisi, ma tutto sommato regge.

tarek e lorenza litigano in continuazione, in una spirale a velocità spaventosa, dicendosi cose terribili che tradiscono una profonda conoscenza uno dell'altra, una passione e un attaccamento reciproco forte ma insano: si stanno logorando, sono stanchi di farsi la guerra ma non possono smettere di combattere, per le piccole cose come per le grandi.
hanno avuto, in passato, il progetto di mettere su famiglia, ma adesso lorenza è spaventata all'idea di vivere in un matrimonio così agitato: il ruolo di moglie e di compagna di un uomo di un altra cultura la attrae e le crea però alcune difficoltà, che lei riterrebbe risolvibili se riuscisse a stare tranquilla, ma in casa la tempesta è quotidiana.
e dunque litigano, e nascondono dietro ai litigi la paura di affrontare una relazione più stabile: affermano entrambi di detestare questa situazione, ma entrambi la alimentano, quasi fosse più forte di loro, con frasi pungenti che colpiscono punti già doloranti, affermazioni offensive, dispezzo malcelato e necessità di sminuire l'altro.
hanno paura di amare.
hanno paura del matrimonio.
hanno paura delle loro differenze culturali.
e tutti e tre questi aspetti vanno affrontati con cura e uno dopo l'altro, invitandoli a scioglierli uno alla volta e in questo preciso ordine.
lorenza è orfana di un papà suicidatosi quando lei aveva dodici anni, un uomo amato follemente che sceglie di abbandonarla.
tarek è vittima di tanti anni di fatiche in marocco, un padre praticamente assente, perso nell'immensità dei figli che ha generato e le umiliazioni dell'emigrazione.
entrambi si sono incontrati in un momento felice e realizzato della loro vita, in parte hanno paura di perdere quello che hanno conquistato nelle difficoltà di coppia mista che intravedono.

le loro famiglie non sono apertamente ostili a questa unione, ma nemmeno la incoraggiano.
lorenza è atea e tarek fatica a rispettare questo punto di vista e pretende un'educazione religiosa per i figli, ancorchè senza forzature, che lorenza non riesce ad accettare.
tarek è un uomo intelligente, ma si sente in difficoltà con gli amici o la famiglia di lorenza, non ha i loro stessi argomenti di conversazione e li acucsa di chiusura, mentre lorenza accusa lui di ritirarsi nel suo guscio per debolezza.

come spesso accade, il consiglio unanime di tutti è che si lascino: litigano troppo, le difficoltà sono troppe.
ma loro hanno scelto un percorso di coppia, evidentemente non vogliono lasciarsi e hanno chiesto un luogo in cui ascoltarsi.

per ora le sedute sono dedicate a una sorta di scoperchiamento dei vasi: un lavoro doloroso, che è iniziato spontaneamente come se lo spazio che tarek e lorenza hanno a disposizione da me garantisse una sorta di protezione che a casa non sentono di avere, e dunque si sono aperti aggredendosi come titani.
stanno lottando, ma intravedo una specie di passaggio che la coppia si è creata prima di concedersi di affrontare i nodi più profondi.

per ora sto in attesa, attentamente a osservare i segnali che mi diranno che sono pronti a deporre gli scudi per iniziare a guardarsi, ad ascoltarsi, a raccontarsi in una nuova maniera.
questa coppia ha delle possibilità.

Nessun commento: