mercoledì 28 maggio 2014

separazione

l'eco prodotta dalla mia voce nelle stanze disabitate di me stessa e della mia casa, è spaventosa
insieme alla vertigine di non aver più niente da dire, più niente da fare
ho ancora molto da dire e da fare
prima però devo accogliere il nuovo posto che nel mondo mi è riservato a partire da ieri mattina

ieri mattina io e B. abbiamo firmato la separazione consensuale.

sono molto grata di aver avuto la buona sorte di questo consenso, che ha chiuso un anno di spaventose incomprensioni e dolorosissime solitarie decisioni
ora io e B. siamo soprattutto i genitori di Momo e il consenso, perseguire il consenso, ora è vitale

B. è ripartito questa mattina, appena prima dell'alba l'ho accompagnato alla stazione

mi sveglio all'alba quasi tutte le mattine, ma il colore di quest'alba era freddo e aspro, troppo vivido e troppo silenzioso, salato e molle, profumato, riempito e vuoto e pieno di troppo
un colore abissale
ho bisogno di piangere ancora, ho male al viso da quanto ho pianto
ora sono sola
ora posso finalmente contemplare la fine del mio matrimonio, attraversare il lutto, ora l'attesa è finita
posso sentire tutto il terrore di dover crescere mio figlio da sola
l'attesa è stata per un po' un comodo nido in cui far crescere le ali
ora sono sola e non sono più una moglie abbandonata, una mamma in sospeso, una figlia bisognosa, un'amica che annega nella fatica di ritrovarsi
ora sono sola, sono una mamma, sono una donna, posso riprendere il mio posto e proseguire la strada riempiendo il vuoto di voci e abitando le stanze di me stessa di molte nuove cose da dire e da fare.
è spaventoso
è terribile
sono tanto stanca
e non ho paura
proprio come Michele Amitrano di anni 9, io non ho paura

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