giovedì 8 novembre 2012

diaxasso

non scrivo un post da molti mesi
la maternità e il matrimonio
non solo una faccenda di tempo che scappa e di miriadi di cose da fare
soprattutto un fatto di riaggiustamento di sè
un riallocarsi nello spazio condiviso
condiviso con due persone, una grande, con esigenze da grandi, e una piccola, con esigenze da piccoli
un riallocarsi in una nuova idea di sè stessa, ora non più solo donna ma anche madre
e moglie

credo che sia soprattutto il concetto di moglie a darmi più grattacapi
due anni di passioni si avviano verso i tre
e quello che era facile all'inizio è diventato improvvisamente difficile e poi è diventato improvvisamente naturale - questo sentirsi parte, partecipe, di una coppia, non è come dirlo
bla bla bla sui compromessi, le vie di mezzo, le rinunce e le gioie
bla bla bla
e poi ti trovi a non saper rinunciare
a fregartene delle vie di mezzo
a strillare perchè quell'uomo che ti sei scelta improvvisamente è un peso, un sasso nella tua comoda scarpa, un essere umano esigente di attenzioni quando vorresti pensare ai fatti tuoi, quando vorresti cucinare cose più leggere, quando vorresti risparmiare sul gelato, quando vorresti mettere le tende dove lui vuole piena luce, quando vorresti andare a cuba ma bisogna prima andare in senegal dalla nonna che attende con ansia di conoscere il nipote
è lì, presente e respirante e ti distrae e ti tira e tu sai che anche lui è distratto e si sente tirato e non è mica tanto contento e ti arrabbi (io mi arrabbio!) perchè se almeno fosse contento lui potresti provare a fidarti ed essere un po' contenta pure tu
ma non funziona così
è lì
e non è solo per te
chi lo immaginava così il matrimonio?
è inutile: immaginare è bello, ma non corrisponde quasi mai alla realtà degli uomini
i maschi e le femmine sono creature affascinanti, indubbiamente
ma a volte, molte volte, vorresti semplicemente chiuderli fuori
e con un marito non si può
o meglio, non si fa più come prima torno a casa e chiudo la porta, spengo il telefono e mi immergo nella vasca bollente
ci ho messo quasi tre anni a trovare dentro di me nuove sicurezze in un mondo sconvolto da un marito e un figlio arrivati da kripton alla velocità della luce
mi sono arrabbiata
mi sono depressa
mi sono tirata su e ho pensato ce la faccio
e ce l'ho fatta
e poi sono ricaduta
ero felice ed ero stravolta
centrifugata
diaxasso, direbbero in Senegal in un altra accezione di questa parola che è sempre più mia

mi sono sentita in colpa e una pessima moglie e una pessima madre
poi mi sono sentita un'ottima madre e una moglie indifferente
poi una perfetta moglie incompresa
poi ho smesso di sentirmi e sono tornata qua
non posso raccontare come si è sentito mio marito
ma posso dire quello che finalmente sono: una moglie e una madre

e adesso che l'ho detto posso tornare a essere una donna

2 commenti:

Aivlis ha detto...

dopo due figli poi non sai nemmeno più come ti senti ;) Ti abbraccio sorella centrifugata. Prima o poi ne usciremo (oppure no?)

cristina sebastiani ha detto...

io per ora mi fermo a un figlio :), e sto piano pianto trovando un nuovo e più ricco equilibrio: auguro lo stesso anche a te ma sono sicura che in realtà molti passi sono già stati fatti e che ne stiamo già uscendo.
o sbaglio? ;)