l'espressione sul viso delle persone accampate alla stazione dei treni di rogoredo a milano
scaricate ieri - e sono solo le ultime - da
una nave - proveniente dalla libia e prima ancora dalla nigeria, dal sudan, ma anche da senegal e costa d'avorio - e poi da un pullman e poi lasciate per forza di cose lì perchè
non possono passare la frontiera e non c'è un posto dove accoglierle
l'espressione sul viso delle persone accampate a rogoredo, in stazione
centrale, ai giardini di via vittorio veneto è terrificante
ma non
è ancora tanto oscura quanto la deliberata volontà di non occuparsi di loro da parte di governi,
italiano ed europeo, che ritengono vincente la strategia della fortezza europa - vincente per un mercato del lavoro al ribasso, vincente perchè cavalca l'emotività popolare e porta voti
è la cultura della morte, della sopraffazione, della selezione naturale, quella che porta voti (voti, non soluzioni), e io lo trovo,
una volta di più, terrificante.
ma santo dio, dal 1988 ad oggi,
contando circa 20.000 morti - solo nel mediterraneo, e tralasciando i morti per lavoro nero, i morti di freddo per le strade, i morti nel tentativo di passare qualche confine e andare al Nord, i morti per mancanze di cure elementari - , qualcuno ha davvero
il coraggio di dire che però, effettivamente, sì, noi rinchiusi qui
dentro stiamo meglio??
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