lunedì 16 giugno 2014

politically correct

mattia ha nove anni,
momo, come sapete, due e mezzo
ogni sabato da quest'inverno si vedono nella ludoteca della piscina, dopo il corso, e mattia si è affezionato a momo, che lo segue come un cucciolo di lupacchiotto
da un paio di settimane giocano insieme talmente assorti e concentrati che io mi sono concessa più di una mezz'ora di lettura sul divano, un lusso sfrenato e molto goduto di cui sarò grata per sempre a questo ragazzino ossuto e sorridente

sabato scorso mattia a un certo punto corre da sua mamma e le sussurra in un orecchio
chiedi a sua mamma se possiamo portarlo a casa per un giorno!
la mamma vede che li guardo e mi chiede se è mio figlio e quasi ridendo le dico di sì e le dico che mattia è molto carino e ci sa davvero fare con i bambini e che momo lo adora e insomma la domanda di mattia mi fa tenerezza
se non che lei, imbarazzatissima, aggiunge sà, mattia ama molto i bambini, se poi sono neri sono proprio dei bambolotti per lui
e ovviamente a quel punto mi sono imbarazzata anche io
povera donna! suo figlio non aveva fatto niente di male, ma lei era terrorizzata dalla remota possibilità che io lo ritenessi offensivo
ed è risultata essere offensiva lei

le ho detto di non preoccuparsi, che mattia mi sembrava tenero e carino con tutti i bambini e che se ci sapeva fare con i piccoli mi sembrava una bella qualità e che non pensavo dipendesse dal colore della pelle del mio e che ero contenta che giocassero.

(e uffa, era una bella cosa! detesto il politically correct applicato a spatolate!)

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