giovedì 18 settembre 2014

morena, genitore migrante

oggi penso a una ragazza che trova sempre nuove scuse per venire da me
perchè si vergogna di dire quanto le mancano i suoi figli
ma quando è qui mi racconta solo di loro
una ragazza uruguayana
piccola e svelta
quando parlo io mi dice sempre di sì, ma è chiaro che mi capisce poco
del resto non le serve capirmi
solo parlare, in qualche modo

da quattro anni aspettava un permesso di soggiorno
ora ce l'ha
e ha lasciato la vecchia malvagia che con la sanatoria la ricattava, negandole compenso, permessi, ferie, riposo e anche un po' di gentilezza
ha un nuovo lavoro e le vogliono bene
e ha un nuovo fidanzato
e finalmente una casa, piccolina ma sufficiente

però non riesce a decidersi ad avviare la pratica di ricongiungimento
e soffre, povera donna,
lontana da hugo ed erick, che non vede crescere
e ogni giorno chiede nuove informazioni
e ogni giorno non si decide
a portar via i ragazzi che stanno con i nonni da quando sono nati
perchè i nonni ne morirebbero
e lei sa cosa vuol dire
e allora ne muore un po' lei
e non si decide

oggi penso a lei
e al fatto che essere genitori significa anche affrontare lacerazioni impossibili
doppiamente, se si è genitori migranti

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