cito da una recensione de la Gazzetta del 10 dicembre 2014: "Una cosa però non è cambiata: anche stavolta non hanno preteso di essere politicamente corretti. Nel film Aldo allena una multietnica squadra di bambini e li chiama China o Cioccoblocco, mentre per commentare il crollo di Giacomo dovuto al default del paese africano del “Burghundi” c’è la canzone I vahha put hanga che, in milanese stretto, parla di “negher del menga”: «I soprannomi sono affettuosi, ormai ce li hanno tutti, e la canzone ci piaceva, è di Walter Valdi, cabaret anni Sessanta: è come se fosse il pensiero di Giacomo in quel momento. E poi, sinceramente, noi non vogliamo essere dei finti ipocriti»."
avere rispetto per gli altri, superare il ridicolismo degli anni '60, imparare a non appellare le persone in base a quella che viene considerata una loro sfiga (considerare una sfiga la provenienza geografica o il colore della pelle!!!!) è definito ipocrita - e mi piacerebbe sapere cos'è un finto ipocrita, come se essere un ipocrita vero fosse più sensato -.
ridicolizzare le persone invece è figo, è rispettoso, è moderno!!
non condivido chi mi liquida dicendo cosa ti aspetti da loro e dall'italietta che rappresentano.
aldo, giovanni e giacomo sono tre artisti che potrebbero utilizzare molto meglio la loro visibilità.
per esempio per unirsi a chi reputa importante rispettare le persone per quello che sono, per cominciare a essere veramente e fieramente moderni, per far passare il messaggio che qui non si tratta di essere politicamente corretti o scorretti - si tratta semplicemente di metterci tutti sullo stesso piano e utilizzare per ciascuno lo stesso metro di giudizio, senza distinzione di sesso, religione, età o colore della pelle.
mi unirò a qualunque forma di protesta verrà attivata, per il momento vi invito a far girare questa fotografia e a esprimere tutta la vostra indignazione.
Nessun commento:
Posta un commento