lunedì 9 febbraio 2015

i colori dell'amore

Ah! è bianca esclama con soddisfazione la nonna di Veronica vedendo per la prima volta la bisnipotina Yasmin, figlia di mamma italiana napoletana e di papà mauritano di Nouakchott.
I neogenitori sono giovani giovani, lei bianca, bionda, morbida e molto legata alla sua famiglia, lui alto, scuro, dai tratti più nord che sub africani, tiene alla sua cultura ma non fa una piega di fronte alle richieste pressanti dei napoletani veraci.
Un po' uno stereotipo questo quadretto.
E anche le altre coppie viste ieri (Tina e Max, coppia italocinese; Cristiana e Sonu, coppia italo-indiana, Luigi e Janaina, coppia italo-brasiliana) rappresentano un po' altrettanti quadretti un po' troppo definiti.

In realtà non so bene cosa mi fossi aspettata.
Certamente niente di rivoluzionario, ma forse qualcosa di meno noioso.

Forse il punto controverso e oggetto di discussione sta tutto qui: le coppie miste possono pure essere tanto normali da essere una noia mortale, questo è oggettivo.
Ma almeno per noi, che ci siamo (stati) dentro, forse l'aspettativa era di qualocosa di meno banale, visto che nessuno di noi ha avuto esperienze banali.

Anche soltanto pensare alle difficoltà burocratiche, agli sguardi, ai pregiudizi, ai litigi (e alle riconciliazioni).
O pensare anche alle varie soluzioni di compromesso fantasiose e originali che tante coppie adottano per vivere in base a due culture e per crescere figli misti.
Agli amici coinvolti, ai viaggi e alle scoperte, alla famosa ricchezza tanto sbandierata e realmente esistente.
Tutto questo arricchisce la realtà di molte più sfumature di quelle viste ieri.
E poi (per noi) è ben chiaro che le coppie miste possono avere anche provenienze socio-economiche diverse, la parte non italo per esempio può essere, e molto spesso è, costituita da professionisti, da famiglie mediamente benestanti, da culture meno difficili da mettere a confronto con quelle italiane e da entourage colti e ricchi di sfumature. 

E le sfumature, sottolineate o accantonate, fanno la differenza.

Insomma, non me la sento di definire questa trasmissione un'emerita cavolata come ho letto in un paio di discussioni e non credo che questa banalità rischi di alimentare uno stereotipo (se non uno stereotipo più ampio, quello dei napoletani famiglioni, delle generalesse cinesi, degli indiani dai tempi dilatati, delle suocere suocerose e rompine).
Però non me la sento nemmeno di passarla a pieni voti.
Queste coppie sono reali, abbiamo sentito le storie dei loro incontri, delle razioni famigliari, delle soluzioni adottate, dei rispettivi lavori e del rispettivo folklore, sono reali, niente da obiettare - però sono parziali, e questa è una precisa scelta che dispiace.
La realtà è ben più complessa di così, a volte più seria e problematica, a volte più allegra e originale, a volte seria, problematica, allegra e originale allo stesso tempo.
La realtà è fatta anche di mille piccoli dettagli umilianti, da parte del vicino di casa o della nonna o degli insegnanti.
La realtà è fatta anche di mille piccoli dettagli esaltanti, di successi, di valori condivisi e di soluzioni trovate con determinazione.

Insomma, per riassumere, ci sono realmente spose ossessionate dal giorno del matrimonio, ci sono persone malate di pulito, ci sono mamme che si fanno riprendere la vagina in sala parto e ci sono coppie miste edulcorate: non è peccato fermarsi a guardare una di queste trasmissioni, basta tenere a mente che il real reale è molto molto molto molto altro.
E che questa trasmissione non toglie, ma purtroppo nemmeno aggiunge nulla alla società italiana che invece avrebbe tanto bisogno di una cultura sulla multiculturalità e sull'antirazzismo un po' più seria e ragionata e reale.

1 commento:

stegianne ha detto...

Accipicchia Cri!! Come hai ragione ... non ho visto la trasmissione ma ... so di cosa parli e ... un giorno (ora sono affogata di lavoro) ti aggiornerò sulla mia storia .. e intanto ti abbraccio forte...
Stef