sabato 14 marzo 2015

afroitaliani#2 gli incontri delle famiglie

mi chiamo Ilaria ho 34 anni e sono la mamma di Gabriel, che ha otto anni e mezzo (lui ci tiene molto a precisare quel mezzo).
siamo una piccola famiglia, ci siamo solo io e lui, niente papà
ho cominciato ad interessarmi alla tematica afroitaliana quando ho scoperto che sarei diventata mamma: il papà di Gabriel è franco-antillano, quindi nero con radici africane, ed è stato in gravidanza che ho cominciato a leggere libri e a documentarmi su blog e forum: allora erano quasi tutti in inglese, tranne il blog dell'Associazione Afroitaliani/e, unico spazio italiano, allora, di discussione di queste tematiche.
Cercavo strumenti che mi aiutassero a fare in modo che mio figlio crescesse forte e ogoglioso della sua identità, e che mi aiutassero a capire e a conoscere culture e tradizioni che non sono la mia, per poterle trasmettere in qualche modo a mio figlio.

Partecipo agli incontri delle famiglie afroitaliane di Milano perchè nella mia città per ora non se ne organizzano: sono stata molto colpita quando ho letto che una delle critiche fatte a questo gruppo è quella di essere un gruppo di auto-aiuto per mamme separate.
Prima di tutto perchè chi partecipa sono famiglie, grandi e piccole, ma la maggior parte con entrambi i genitori (ed entrambi sono presenti agli incontri).
Poi perchè ci sono altri gruppi e altri luoghi che si occupano del sostegno alle famiglie monogenitoriali: per un po' ne ho frequentato uno.

Ho deciso di partecipare agli incontri del gruppo principalmente per dare a Gabriel la possibilità di frequentare altri adulti e bimbi neri o misti.
Io e Gabriel viviamo in un piccolo paesino di provincia dove lui è l'unica persona nera della sua classe, della sua scuola, della squadra di basket, della piscina, del gruppo di amichetti dell'oratorio e persino della sua famiglia.
Da questo punto di vista, se vogliamo, per le mamme single può essere di particolare utilità la frequentazione del gruppo – cosa che del resto varrebbe per i papà single o per i genitori che hanno adottato bambini neri: dare ai nostri figli la possibilità di frequentare altre persone nere o miste, con cui confrontarsi, giocare o prendere a modello, dai quali imparare tradizioni e usanze, con cui scambiare sguardi che per una volta non abbiano la curiosità di scoprire come sono fatti i capelli crespi, che sfumatura di ambra ha la pelle di uno o dell'altro.
Gabriel non ha mai modo di confrontarsi con altre persone nere e miste: gli leggo libri con personaggi neri e guardiamo film o cartoni, quando capita l'occasione, con protagonisti neri – e questa attenzione l'ho imparata proprio confrontandomi con le esperienze di altri genitori -, ma non c'è confronto, non c'è interazione.
Siamo stati al carnevale caraibico di Londra e al Festical Panafricano a Torino, quando sarà un po' più grande lo porterò in Guadalupa, ma anche in questo caso non si può parlare di vero e proprio confronto, perchè partecipa da spettatore esterno.
Per questo vado agli incontri e sostengo l'associazione ma soprattutto sostengo la bellezza e l'utilità di questa attività.
In questo modo Gabi non è l'unico, e non uso il termine nel senso di ohmammamiaquentoèbellounicoemeravigliosoilmiobambino, ma nel senso letterale del termine: Gabi è unico perchè nel suo mondo c'è solo lui.

Voglio che sia, tanto per cambiare, parte di un gruppo in cui non deve spiegare perchè è di quel colore, perchè i suoi capelli sono così, perchè non ha lo stesso colore della mamma; un gruppo in cui sia scontato che negro non si dice, perchè si dice nero (grazie tante..)
per una volta non c'è bisogno di dare spiegazioni perchè gli altri bambini sono come lui e non hanno bisogno di chiedere, lo sanno già.
ogni tanto, specie quando sei piccino, fa piacere sentirsi come gli altri, fare parte di un gruppo, non dover spiegare, dire, fare, discutere...è rilassante e ti fa sentire un po' meno solo.

Ilaria Lo Cascio (Torino)

Cosa facciamo durante gli incontri e quali sono le attività dell'associazione: ci riuniamo in una sala che abbia abbastanza spazio per gli adulti e per i bambini, portiamo la merenda e dei giochi e chiamiamo un animatore afroitaliano che si occupi dei più piccoli; i bambini sono liberi di giocare e fare quello che preferiscono, i grandi si siedono in cerchio e cercano di affrontare argomenti correlati alle tematiche afroitaliane.
Possibilmente fissiamo un argomento specifico per ogni incontro e cerchiamo di seguire la traccia, portando le nostre esperienze e soluzioni, ma spesso si passa poi agli argomenti più vari che possono andare dai prodotti per i capelli afro e i modi migliori per averne cura, i libri e i giochi che riteniamo più utili perchè i bambini si sentano rappresentati (bambole nere, matite che comprendano le più diverse sfumature di marrone così da permettere ai bambini di disegnarsi, libri, film, cartoni animati, per bambini o ragazzi con protagonisti neri o misti), la scuola e le varie reazioni degli insegnanti, le proposte educative, le reazioni e i comportamenti famigliari, dei nonni dall'una o dall'altra parte, dei cugini e così via.
Per scelta del gruppo, non si parla di coppie miste e soprattutto non di problematiche di coppia.
Per scelta del gruppo i partecipanti sono famiglie bianche o nere con figli neri, adottivi o biologici, cresciuti in Italia: questo ci permette di focalizzare gli argomenti di discussione senza dispersioni.

Per chi vuole pratecipare: progettodomu@gmail.com oppure il gruppo di Facebook diaxasso, famiglie afroitaliane



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