mercoledì 7 ottobre 2015

apine mattutine

quando stamattina alle solite seiemezza Momo si è svegliato e con un occhio chiuso e uno aperto e la vocetta strascicata mi ha detto mamma! oggi voglio vestirmi da ape! ...ho sempre sognato di vestirmi da ape! non me la sono proprio sentita di tarpare così i sogni di un quattrenne rischiando traumi infantili permanenti.
e così mi sono ritrovata alle settemenodieci in cantina a cercare le ali da apina che comprai per il suo secondo carnevale.

e ora che Momo è felicemente approdato a scuola, con grande divertimento di tutti e soprattutto con enorme sollazzo suo, posso elevare un pensiero riconoscente al genderianesimo e affermare che se un maschio può andare a scuola vestito da apina (ape femmina, su sua esplicita richiesta) senza che qualcuno lo prenda a pugni o a male parole, il mondo è davvero un bel posto in cui vivere!



Mi sembra doverosa una precisazione: non è che mio figlio si vesta da femmina ogni santo giorno.
Se anche fosse non ci sarebbe niente di male, ma ci tengo invece a dire, in risposta ai mugugni degli antigenderiani bigotti, che ci sono giorni in cui vuole vestire di rosso come (ahimè!) il milan, giorni in cui gli interessano solo i dinosauri o le macchinine, giorni in cui smania per cucinare con me oppure mi chiede quando andiamo a fare la spesa? giorni in cui va a scuola con il mantello da supereroe e giorni in cui disegna cuori ovunque.
E' un normalissimo e banalissimo bambino che sperimenta.
Se sento il bisogno di raccontarne pubblicamente le gesta, è perchè sono profondamente convinta che per la crescita serena dei bambini l'intromissione adulta debba essere ridotta davvero al minimo e vorrei condividere questa mia convinzione rassicurando gli scettici: mio figlio è un piccolo maschio a cui non vengono date solo la metà delle opzioni per imparare la vita.
Tutto qui.

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