mercoledì 18 dicembre 2013

quattromila chilometri in cerca del papà

oggi Repubblica on-line, nella sezione locale di Palermo, pubblica una notizia che mi fa una gran rabbia (qui la notizia
e vi dico subito perchè
il racconto è quello di Jorr, bambina gambiana, che oggi ha potuto riabbracciare il suo papà Abdoulie

cercano di farci credere che lei ha preso un barcone, uno di quelle assurde carrette del mare, spinta dalla nostalgia!
ma io mi chiedo: se anche fosse, chi le ha ha permesso o addirittura l'ha invitata a fare una cosa del genere?
sua madre non sapeva che in mare si muore, dopo sette anni di cadaveri? non ci credo e conosco questa paesi di partenza abbastanza da sapere quello che dico
è stata spinta da necessità? disperazione? la figlia non aveva di chi mangiare? quel viaggio l'ha pagato almeno quattromila euro, ci mangiavano tutti per i prossimi due anni con quei soldi 
e intanto Abdoulie avrebbe avuto un permesso di soggiorno e avrebbe fatto richiesta di ricongiungimento, che per i rifugiati ha canali preferenziali e quasi nessun requisito richiesto.
sono arrabbiata con quei genitori! addolorata per loro e anche profondamente arrabbiata!
 
e sono arrabbiata con un sistema che ancora oggi fa sentire le persone così prive di speranze da mandare consapevolmente i figli a morire in mare facendo scelte scriteriate

e sono arrabbiata con chi scrive questa notizia e cerca di commuovere piagnucolando su una storia che non è commuovente ma scandalosa! quanto e più delle condizioni in cui versano i migranti trattati come cani nel CIE di Lampedusa
vogliono farci credere che basta versare una lacrima per pulirci la coscienza: povera Jorr! soffriamo con lei e siamo tutti assolti perchè in fondo noi bianchi siamo buoni, le abbiamo dato una scuola e il suo papà forse lavorerà a Reggio Emilia

no 
mi dispiace
quel papà e quella mamma non meritano quella ragazzina sorridente
e noi tutti dovremmo pagare perchè questa famiglia è così sfasciata e senza strumenti da mandare i figli al macello
noi tutti siamo responsabili insieme a quei genitori: noi che crediamo nell'Europa e ci fidiamo quando invece l'Europa è anche Frontex e pattuglia le coste con le motovedette e le protegge con i raggi infrarossi e uccide le persone; noi che crediamo che questa sia una storia di miseria e che un po' di buon cuore aggiusterà tutto; noi che abbiamo smesso di lottare perchè le politiche sulle migrazioni cambino e sappiamo solo indignarci e lacrimare.

non si mette una ragazzina su un barcone, sette anni di cadaveri non possono non avere insegnato niente

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